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Visualizzazione dei post da dicembre, 2010

Il Grinch è passato di qui

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Bene, oggi, 23 dicembre, è l'antivigilia di Natale. Non consideriamo il fatto che lavoro, non solo oggi, ma anche domani mattina. Un giorno qualcuno dovrà veramente spiegarmi a che pro aprire un ufficio per quattro ore, con costi di energia elettrica, riscaldamento, carburante (sprecato dai dipendenti per raggiungere il ridente paesino in mezzo al nulla), e chi più ne ha più ne metta, quando tutti gli interlocutori, siano essi clienti o fornitori, sono già chiusi. Cioè, cosa ci veniamo a fare? Per farci gli auguri? Ma ce li possiamo fare stasera! Giuro che posso vivere mezza giornata senza vedere gli altri frequentatori di questo edificio! Per far sentire meno soli gli amministrativi che rimarranno anche oltre, nel pomeriggio? Direi che, con tutto il rispetto, sono cavoli loro, potevano fare altro che non fosse ragioneria. L'unica cosa che mi piace del Natale, ormai da anni, è che posso dormire e riposarmi per una settimana, e che dal 27 al 31 posso fare un po' di commiss

Potenza delle droghe

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Ieri sera ho avuto alcune illuminazioni a dir poco geniali. Vorrei condividerle coi miei fidi lettori, ma purtroppo non posso. Ero sul divano, leggevo un bel libro ("La notte del drive-in", regalo di Mr. Big) e la tv era sintonizzata su "Il Padrino - parte II", che mi faceva da colonna sonora. L'insieme era a dir poco surreale. Siccome sono sul bordo dell'influenza ma sto resistendo con le unghie e con i denti, verso le 10 mi sono presa una fantastica compressa di zerinol. Questo medicinale è l'unico che abbia effetto su di me e sui miei virulentissimi raffreddori, ma ha il terribile effetto collaterale di (per lo meno, a me) indurre sonnolenza, una sonnolenza irresistibile che abbatte ogni mia volontà e tutta la mia lucidità nel giro di pochi minuti, come una martellata in testa. In realtà è terribile solo quando sei in ufficio e devi restare sveglia, quando sei a casa tua, sul tuo bellissimo divano bianco, devo dire che è piuttosto piacevole. Sembra

Una parmigiana a Milano

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Non ho cucinato, è che mia sorella è venuta a Milano. Lo dico come fosse un avvenimento perché in effetti lo è, Coscienza nutre una discreta avversione per questa città e non viene praticamente mai a trovarmi. Stavolta non ha potuto esimersi, visto che sabato avevamo il matrimonio del Nubendo Amico A. È arrivata venerdì e io, da brava sorella, sono ovviamente andata a prenderla in macchina. Un delirio: dal lavoro a Centrale ci ho messo tipo due ore, poi c'è stato il dramma di capire dove fossimo, rispettivamente: "Coscienza, sono nel parcheggino proprio davanti all'uscita principale" "Ma lì c'è un mercatino di Natale" "Ecco, io sono tra la stazione e il mercatino di Natale" "Ma non è possibile - con accenti di panico nella voce -, tra la stazione e il mercatino c'è solo la metro... Come hai fatto?? Sei passata sottoterra??" "Allora, aspetta, ti dico cosa vedo: ecco ho davanti a me una mega insegna luminosa, la vedi?"

Meno sette

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No, grazie al cielo non è la temperatura registrata stanotte, altrimenti penso sarei emigrata verso i paesi caldi come una rondine. È che oggi mancano esattamente sette giorni al mio compleanno. Visto l'enorme successo della mia wishlist dell'anno scorso volevo ripetermi e dare qualche idea ai miei generosi amici, però mi sono resa conto che quest'anno non ho desideri particolari, tra le cose materiali. L'anno che sta per finire mi ha dato un sacco di soddisfazioni, e quelle che mi mancano non si possono comprare, ma solo aspettare con fiducia. Quindi farò una wishlist di diverso genere, per la rubrica chissenefrega. Cosa spero mi riservi il mio ventisei-ennesimo anno? Spero che l'inverno sia meno lungo e meno freddo, e che torni presto l'estate. Spero di riuscire a fare dei passi avanti nel mio lavoro e di ricavarne anche qualcosa in più dal punto di vista della vile pecunia, ché è vero che l'uomo non vive di solo pane, infatti si lavora per comprare anch

Under the bridge

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Mamma mia come sono inversa oggi. Mi sento come se mi fosse caduto addosso un groviglio di sensazioni negative, talmente vaghe che non posso nemmeno parlarne perché non riesco a definirle. Mi prudono le mani e tutto mi irrita, vorrei poter picchiare con un randello di quercia alcune persone, altre le picchierei volentieri a mani nude per meglio sfogare i nervi. Alcuni vorrei affrontarli di persona e aprir loro il mio cuore, anzi, sbatterglielo proprio in faccia che non possano più scappare o fare finta di niente. Il primo passo verso un seppur vago miglioramento è capire i motivi del malumore, ovviamente, quindi mi metto a riflettere. Sarà che tutta Milano fa il ponte tranne me e altri 3-4 fortunelli? Certo, questo potrebbe influire. Sarà che nevica e non so se riuscirò mai a tornare a casa? Ovviamente anche questo aumenta l'irritabilità, soprattutto se è da stamattina alle 8 che non vedi l'ora di tornare a casa... O sarà forse il fatto che ormai da una settimana non ricor

Una vita da mediano

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una vita da mediano / che natura non ti ha dato /né lo spunto della punta / né del 10 che peccato... Lunedì, con una propositività derivata dal riposo del fine settimana, ho deciso che da troppo tempo sono cadute in disuso le cene del martedì, così ho invitato qualche amico a casa mia. All'appello hanno aderito: la Piratessa, prima istitutrice delle cene periodiche, l'Amazzone, e naturalmente Sfinge, nostro bersaglio e sollazzo prediletto (da ora ribattezzato: lo Zio Sfinge). Il lunedì sera come una novella Biancaneve mi sono messa a preparare una fantastica crostata di mele. Il martedì il piano era di preparare un primo e un secondo tornando dal lavoro. Non avevo considerato la dannatissima fatturazione. Ho passato tutta la giornata sommersa da fogli volanti, fatture, bolle di trasporto, mille impicci e ritardi, e ad ogni ora mi sentivo sempre più propensa a mettere le mani addosso a qualcuno, mentre i miei capelli assumevano posizione eretta facendomi somigliare a Medusa.