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Visualizzazione dei post da 2011

Vorrei cantare insieme a voi

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Non vorrei scrivere delle festività imminenti. Non tanto per un desiderio di originalità, quanto perché, non so voi, ma io mi sento già un po' troppo bombardata di stimoli natalizi. Sono ormai due mesi che è tutta una profusione di Babbi Natale che bevono bibite gassate agitando palle souvenir piene di neve, che assaltano Venezia vestiti nei modi più strani, che per radio mi giurano che loro comprano i giocattoli già fatti in quella tale catena di giocattolifici (altro che gli elfi). Non ne ho visti tanti appesi ai balconi quest'anno, con mio grande sollievo, ma stavo pensando di impiccarne uno fuori dalla mia finestra e spacciarla per una installazione d'arte contemporanea che vuole protestare contro la mercificazione delle feste religiose. Già che siamo in argomento: qui a lato il vero aspetto del personaggio noto come Babbo Natale.   Come sempre non ho ancora comprato un regalo che sia uno, per mantenere viva la tradizionale maratona "Stra-regalo" del

Live and let die

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Premettiamo che sono una persona piuttosto tollerante, di norma. Premettiamo anche che ci sono periodi - i famosi quei giorni - in cui la soglia di detta tolleranza si abbassa inesorabilmente, ma resta sempre piuttosto alta, parlando in senso assoluto. Ciò detto, io non posso più sopportare, ripeto non posso più sopportare alcune cose, che esporrò qui di seguito in ordine, così come mi accadono a partire dalla mattina fino alla sera,  con una bella farcitura di parolacce, così mi sfogo anche. Numero uno. Netturbini milanesi. Io vi stimo tanto, sono felice che la città non trabocchi di spazzatura, tutto grazie a voi che passate col camion a ritirarla. E fate veramente la raccolta differenziata, non è una palla! Quindi fondamentalmente vi ringrazio dal fondo del cuore. Ma - c'è un ma. Sono le 8.30, siamo tutti in ritardo per il lavoro. Capisco che a voi faciliti e velocizzi il compito, ma è proprio indispensabile mettere il camion DI TRAVERSO sulla carreggiata creando un

Lavoro con Coscienza. E per Coscienza

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Nella foto: Coscienza quando ha scoperto la falla in una delle gambe del tavolo Ikea Nel week-end sono andata a Parma per aiutare Coscienza a cambiare casa. Ma vorrei raccontare le cose con ordine. Conversazione del mercoledì sera: F: - Guarda che comunque pensavo che è meglio se arrivo il venerdì sera, così sabato sono già lì. C: - Ah, beh, ma quello era OVVIO, tu DEVI venire il venerdì sera, perché il sabato iniziamo presto. F: - Zì buana . Conversazione del giovedì sera: C: - Eh-ehm, senti, alla fine se preferisci venire la mattina di sabato... tanto con la ZTL non possiamo iniziare a portare la roba prima delle 2 del pomeriggio... F: - Vabbè, verrò comunque venerdì sera, ormai ho preso due ore di permesso apposta! C: - No, ma io sono anche più contenta, così abbiamo la mattinata per fare delle commissioni. F: - Zì buana. Comunque considera che arriverò verso le 6 da te. Il venerdì alle 16 e zero-zero sono partita dall'ufficio, con tutta calma sono arri

Signs - parte 2

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Dal film "Signs", non è roba mia. Ho già parlato altrove dei segni e della mia attenzione verso i piccoli suggerimenti che il Fato cerca di farmi pervenire. Potrei lanciarmi in una lunga disquisizione su fato e libero arbitrio, sulla possibilità che esista veramente un piano superiore (nel senso di "programma elaborato da un'Entità a noi superiore", non "il piano di sopra" di un edificio, quello dove si mettono a trapanare e martellare all'alba durante il week-end, per capirci), sulla eventuale bontà di tale piano, o viceversa, sulla totale casualità dei fatti dell'esistenza. Ma non lo farò per tre motivi. Il primo è che non ho ancora preso una decisione definitiva a riguardo; il secondo è che, obiettivamente, non gliene può fregare di meno a nessuno della mia opinione in materia di destino e Provvidenza; il terzo è che Roberto Giacobbo certamente avrà una teoria in cui c'entrano i Templari, che spiega queste "coincidenze".

Drammatiche scoperte

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Avrei dovuto capirlo prima, ma la mia mente si rifiutava di elaborare l'informazione. Avrei dovuto capire che il ritorno in auge degli Swatch e degli Hip Hop, dei leggings (che una volta si chiamavano fuseaux), dei jeans a sigaretta, delle magliette con le scritte, delle felpe, dei vestitini stretch, dei bracciali slap, e di tutta l'altra paccottiglia, erano il preludio al ritorno degli anni '80. Nella moda, purtroppo, mica nell'economia che andava alla grande, come ci insegnano capolavori della cinematografia quali "Una donna in carriera" e "Il segreto del mio successo". Non so - e non credo di voler sapere - come sia potuto succedere. Forse gli stilisti hanno finito le idee; o forse la gente ha finito i soldi e il buon gusto e ha tirato fuori dagli armadi della mamma delle cose che per lungo tempo sono rimaste lì sepolte, con gran sollievo di tutti; o forse è un fisiologico ricorso storico, al che mi domando: ma non erano meglio gli anni '3

Mi lamento peggio di un uomo

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Pazzesco come ultimamente, quando mi trovo davanti alla pagina bianca, mi si sbianchi del tutto anche il cervello. Per quanto uno cerchi di raccogliere le idee per scrivere dei post non dico meravigliosi, ma almeno leggibili, almeno moderatamente divertenti, non capisco come mai ma mi si cancella tutto. Potrei andare con ordine. Come da ultimo post , mi sono ammalata (sto forse diventando un po' troppo autoreferenziale? E forse si vede che mi piacciono i cartoni animati alla mia veneranda età?). Comunque, mi sono presa l'influenza, niente di drammatico, una banale influenza, ma con tanto di febbre a 38 e assunzione di tachipirina alle 4 di notte. Reazione della Dottoressa Coscienza: "No, ma Fuzzi (mi chiama Fuzzi, che ci posso fare...), qui bisogna fare qualcosa per il tuo sistema immunitario, non è possibile che ne hai sempre una." Reazione di Mamma: "Mica andrai in ufficio domani, eh? Anzi, ora ti faccio dare fino a lunedì incluso dalla dottoressa"

Mettete della clorfenamina nei vostri cannoni

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ATTENZIONE: Questo post contiene pubblicità occulta . Sono malata. Ho il raffreddore. E sarei stata a casa volentieri se non fossi sola in ufficio. Di nuovo. Praticamente appena il mio collega si allontana dal patrio suolo, io mi ammalo. Per tutto il resto del tempo sto un fiore, non c'è verso di potersi prendere un giorno di malattia. In più il mio pacco contenente il nuovo libro di Murakami non è ancora arrivato, e per giunta non sono io la fortunata vincitrice del Paccozzo del Mistero. In questo mare di sfiga il video di Tegamini mi ha fatto fare un sacco di tossicchianti risate, e confesso che nemmeno il vincere il Manuale di zoologia fantastica di Borges può competere con la gioia di vedere il cerchietto piumato indossato solo in mio onore. Ecco, il video di cui sopra è stato un raggio di sole in una giornata altrimenti resa insopportabile dal naso che cola e dal bruciore che ogni respiro mi procura a tutto l'apparato respiratorio. Non ho nemmeno fumato la sigaret

Cose che ho imparato di recente

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Non intendo parlare della mia città che ha nuovamente rischiato di finire a mollo, né mi interrogherò sul perché continuino a dare permessi per costruire a 20 metri da fiumi tendenti all'esondazione.  Capisco che ci fossero importanti interessi economici, ma lasciare che un centro commerciale, una caserma dei Vigili del Fuoco, e un nuovo quartiere (disegnato da un architetto con evidenti problemi di gastrite) vengano costruiti a poche centinaia di metri dal fiume forse forse potrebbe essere rischioso. Voglio dire, in provincia c'è un paese che si chiama Alluvioni Cambiò. Non so, questo nome non vi suggerisce nulla? Si dice che sbagliando si impara, ma è evidente che alcune persone non imparano mai dai propri errori. Forse perché non c'è un sistema per prenderli e condannarli ai lavori forzati finché non implorano pietà e non si pentono delle proprie malefatte. Comunque, quel che più conta è che la vita è prodiga di insegnamenti, sapendoli cogliere. Personalmente, negli

Inizio di autunno

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Quando ti svegli la mattina e ti accorgi che astronomicamente è ancora notte. Roba che nemmeno gli uccellini hanno tirato fuori il capino da sotto l'ala perché il cielo è ancora nero, e tu sei lì che ti prepari la colazione. Quando in più ti senti come se uno schiacciasassi ti fosse ripetutamente passato sopra mentre correvi la maratona di New York, però stoicamente ti lavi e ti vesti. Quando sei lì che aspetti che si scaldi il latte e intanto ti prepari il pranzo da portare via perché lavori in un posto abbandonato da Dio che non ha non dico una mensa, ché sarebbe anche troppo, ma nemmeno uno straccio di microonde dove scaldare il cibo. Perché l'ingegnere che probabilmente va a pranzo ogni giorno a spese dell'azienda dice che un microonde va contro alle norme sulla sicurezza. Quando ti rendi conto che ti aspetta un lungo freddo inverno, con i contenitori delle colleghe impilati sui termosifoni per riuscire a renderne almeno tiepido il contenuto. Quando nemme

I can't get no satisfaction

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Questo è uno di quei periodi in cui sono molto insoddisfatta. Devo ammettere che ultimamente mi capita spesso, e, quando mi sento battagliera, inizio a immaginare di rivoluzionare la mia vita; dove per "rivoluzionare" intendo proprio rivoltarla come un calzino, radere tutto al suolo, spianare le montagne, dare fuoco a tutto e ricominciare da capo. Però ci sono giorni in cui mi sento poco battagliera, tipo oggi; allora inizio a pormi una serie di limiti tipo: Fino a che età si può fare una cosa del genere? Sono ancora in tempo? Questo periodo, data la congiuntura economica a dir poco negativa, non è proprio il momento migliore per buttare tutto all'aria. Poi ripenso a come mi sono convinta che solo volendolo avrei potuto realizzare grandi cose. O per lo meno, che avrei potuto ottenere il meglio, tutto quello che desideravo, con solo un piccolo sforzo di volontà. Ultimamente non riesco più a credere che sia vero, tutte balle e pubblicità ingannevole. La verità è

Le gioie della maternità

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No, no, tranquilli, non sono incinta. Se lo fossi sarebbe come quella barzelletta: "Signora, ho qui i risultati dei suoi esami, ho un'ottima notizia!" "Veramente sono signorina" "Signorina, ho qui i risultati dei suoi esami, ho una pessima notizia..." Però sto vivendo le gioie della maternità in modo coatto. Nel mio stesso ufficio, separate da me da soli 5 scalini e un paio di armadi, ci sono: - n. 3 mamme di figli in età scolare, alle quali, grazie a Dio, è passato l'entusiasmo da mo'; - n. 1 mamma di figlio 2-enne, la quale ha un lieve problema di logorrea, di tono di voce troppo alto, e di complesso di superiorità/delirio di onnipotenza, per cui quello che dice lei è la verità ; costei da qui in avanti verrà rinominata Mamma Onnipotente; - n. 1 mamma appena rientrata dalla maternità, che fortunatamente non ci sta ammorbando più del necessario - n. 1 mamma in attesa, che si interfaccia per otto ore di fila, urlando, con la Mamma Onn

Il primo giorno dell'anno

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Oggi è il primo di settembre. Per me è come se fosse Capodanno, visto che alla mia veneranda età continuo a ragionare per anni scolastici; non so se è la mia conclamata sindrome di Peter Pan a parlare, o se l'imprinting dato da 13 anni di scuola sia indelebile per tutti; però forse è perché il Capodanno ufficiale non dà l'idea di uno stacco netto. Si passa da una giornata fredda, magari nevosa, a un'altra giornata fredda e magari nevosa. Invece nel passaggio da agosto a settembre si vede la differenza: ieri era estate, oggi sono stata svegliata dallo scrosciare violento della pioggia; mentre ero in macchina alla volta dell'ufficio, mi sono cadute sul parabrezza un paio di foglie ingiallite; mancava solo che alla radio mettessero i Righeira, ma il messaggio era sufficientemente chiaro. Insomma, inizia un nuovo anno. Personalmente non sono tipo da fare buoni propositi, anche se solitamente di quest'epoca mi prende una certa ansia di rinnovamento. Quest

Brutte sorprese - parte 2

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Le vacanze sono finite. E già questa, di per sè, è una notizia che rovinerebbe la giornata a chiunque. Se poi le vacanze sono state belle, divertenti, rilassanti, al di là di ogni più rosea aspettativa, il risultato è che mi ritrovo a sospirare, guardare nel vuoto, e immaginarmi su una spiaggia con una bottiglia di birra in mano e un bel libro. Sono andata di nuovo in Puglia, vicino a Polignano, e dieci giorni non sono bastati per vedere tutti gli amici e tutti i posti. Mia sorella è rimasta incantata dai luoghi e dalla gentilezza diffusa delle persone. Dopo essere stata sia sul Gargano, sia in Salento, mi ha detto che quella zona compresa tra Bari e Ostuni è quella che le è piaciuta di più. Dopo dieci giorni di mare, sole, cene di pesce e una mega festa divertentissima organizzata e animata dall'impareggiabile Amazzone; dopo dieci giorni durante i quali abbiamo anche trovato il tempo di andare a visitare Matera, le grotte di Castellana, Alberobello, Cisternino (dove abbi

Brutte sorprese

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Venerdì, tardo pomeriggio. Sapete quando uno arriva in fondo a una settimana di lavoro, ed è felice. Io ero felice per essere sopravvissuta anche quella settimana, per le ferie che si avvicinavano a passo di carica, per il clima sereno ma non bollente. Per la previsione un fine settimana da passare a salutare gli amici prima delle vacanze. In più, stranamente, niente   coda in tangenziale, niente coda in città, posto libero sotto casa. Una serie di circostanze estremamente fortunate, e già lì avrei dovuto sospettare qualcosa. Per la legge degli equilibri cosmici era logico supporre che tutta quella fortuna dovesse venire compensata da qualche grossa sfiga. A ripensarci, avrei dovuto comprare un gratta e vinci. Passo davanti al bar tabacchi sotto casa, saluto il gestore e i clienti abituali, entro nel portone e salgo. È stato solo nell'infilare la chiave che ho visto il danno alla porta: vicino alla serratura più bassa si vedeva il legno chiaro e pezzi di impiallacciatura gi

Quando una persona ci tiene davvero

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Dialogo appena avvenuto tra Effe e Big. Effe scrive: e poi essimi grato del fatto che cerco di mantenere attive le tue celluline grigie senza di me saresti una specie di vegetale saresti come rocky (non il pugile, la creatura di frank'n'further) saresti come wilson (non l'amico di house, ma la palla da volley di tom hanks) saresti come cita per tarzan mi sei grato? Big scrive: da morire Effe scrive: nel senso che ti ho spinto al suicidio in 4 righe? Big scrive: esatto ora dammi un momento che sto cercando qcs x avvelenarmi Perché io a lui ci tengo. Tweet

Chi non muore si rivede

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Mi spiace, lo so che sono sparita, lasciando un debito di 3-4 post su richiesta, peraltro. È che il lavoro si è decuplicato, la sera sono troppo stanca anche solo per pensare, figuriamoci mettere in fila i pensieri. Che poi, confessiamolo, i pensieri che riesco a partorire tra le 19 e le 23.30 della sera sono: - Dovrei fare yoga ma non ne ho voglia - Cosa mangio? - Sto morendo di fame - Dovrei telefonare a amici/parenti, ma ho troppa fame - Certo che quello di The Mentalist è proprio figo. - Forse un piatto di pasta? O un'insalata? - Certo che però quell'attore deve essere un nano - Miracoli dei registi - Non c'è niente di decente in tv - Però questo documentario sul pedofilo seriale americano alla fine è decente - Meglio che vada a dormire, ma muovere già solo un dito mi affatica mortalmente, forse dormo sul divano - No, devo struccarmi, se no mi si invecchia la pelle. (Aaah, l'estetica, il vero motore del mondo). Ora, a parte averlo appena fatto,

È la dura legge del Karma

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Il karma è un "principio universale" secondo il quale un' "azione virtuosa volontaria" (che non produce sofferenza, chè etica orientale è quasi tutta al negativo, per cui massimo Bene non è fare bensì astenersi per quanto possibile da ogni fare, anche buono) genera benefici in questa vita o nelle vite successive, mentre un'azione "non virtuosa volontaria" (che produce sofferenza) genera malessere e disagi in questa vita o nelle vite successive. Fonte :  http://it.wikipedia.org/wiki/Karma Va bene, Karma. Ho capito. Cercherò di evitare di commettere azioni non virtuose . Messaggio ricevuto. Ora, possiamo dare un colpo di spugna sul passato magari? Se no almeno fammi sapere come posso fare per riequilibrare le cose. Non so, metti sulla mia strada una vecchietta in difficoltà in modo che possa aiutarla, dammi un gattino randagio da sfamare (tieni però conto che non posso tenerlo in casa, quindi dovresti fare in modo che si trattasse di inc

Facciamoci del male

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Lo sapevo. Dopo quattro anni che lavoro nella mia azienda, per la prima volta ho preso un giorno di ferie per fare il ponte. Sappiamo tutti com'è andata: nubi, piogge torrenziali e ininterrotte, allagamenti, le trombe dell'Apocalisse eccetera. Essendo il primo ponte che faccio, in assoluto, sono pronta ad assumermi la responsabilità per quanto è accaduto. Personalmente ho fregato il maltempo, visto che a differenza di tutti i milanesi che sono andati via dalla città per rilassarsi (in coda) durante il viaggio in autostrada e (sempre in coda e sotto la pioggia) in qualche ridente località balneare, il mio piano per il ponte era di starmene nella mia mini casa senza porte, pulirla a fondo e poi leggere, ammazzarmi di film e telefilm e dormire saporitamente. Quindi che tempo facesse fuori mi interessava relativamente poco, se non in funzione dell'asciugatura del bucato. Mi sono preparata come una vera professionista del divano. Lunedì scorso ho ordinato online alcuni libr

De Amicitia (et De Amicis - quello di "Cuore")

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Sabato la mia amica Turbogirl si sposa. Convola a giuste nozze, si fa mettere definitivamente il cappio al collo. Tornate da Roma, Coscienza ed io ci siamo precipitate a Genova per il suo addio al nubilato, e, tralasciando momentaneamente   le conseguenze   nefaste sul nostro stato fisico e mentale di questo tour-de-force , non riesco a smettere di essere emozionata e a tratti incredula. Mi sembra una cosa strana, perché crescendo insieme dalla prima elementare io vedo sia lei che me stessa   poco diverse dalle bambine con la cartella di Barbie e il grembiule bianco che eravamo allora. Invece evidentemente siamo cresciute, visto che si sposa, e che io sarò seduta poco dietro di lei, al posto dei testimoni, con il Maestro suo fratello. Proprio come alle elementari, in effetti, quando lei, più piccolina, veniva sempre messa in prima fila, e il Maestro ed io dietro, insieme ai più alti. Il risultato è che siamo riuscite ad essere compagne di banco solo in prima e seconda, perché il nostro

Chattanooga choo-choo

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Ho studiato a Venezia, e per anni sono stata costretta a percorrere lunghi tratti d'Italia in treno. Avanti e indietro. Avanti e indietro. Da Ovest ad Est e ritorno. Il viaggio tipo era: in macchina, portata da qualche anima pia, fino a Voghera, poi da lì allora c'era un treno proveniente da Savona o La Spezia e che, senza cambi, arrivava direttamente in laguna. Poi qualche cervellone delle FS ha pensato di sopprimere tutti i treni dalla Liguria a Venezia, costringendomi a cambiare a Milano. Poco male, se non che i treni che provengono dalla Liguria sono sempre perennemente in ritardo di almeno 10 minuti, quindi dopo aver perso la coincidenza un paio di volte, mi sono rassegnata ad aumentare il tempo di percorrenza di un'ora. Un'ora infinita, di attesa nella squallidissima sala d'aspetto della stazione Centrale, sentendomi catapultata in un film sulla Grande Depressione: i lampioni liberty con i globi illuminati con una luce giallastra, il marmo color senape,

Mille ce n'è, nel mio cuore di fiabe da narrar

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Finalmente Aprile è finito ma non sono finiti i post di compleanno. Con colpevole ritardo dovuto alla maledettissima fatturazione che mi ha impedito di compiere il mio dovere di cronista mondana dei VIP apulo-milanesi, oggi è il gran giorno in cui celebrerò come merita un altro compleanno eccellente. Ieri sera si è conclusa la settimana di festeggiamenti per il compleanno dell'Amazzone con un happy hour casalingo che avrebbe fatto invidia a molti bar milanesi per quantità e qualità elevatissima. In effetti mi aspettavo almeno due fuochi d'artificio che informassero dell'evento anche i milanesi non invitati, ma tant'è, ci accontentiamo. C'è stato anche un tentativo di abbordaggio di Sfinge da parte della festeggiata, tentativo pateticamente mascherato da involontaria perdita di equilibrio. Devo confessare che con questo suo modo di prolungare i festeggiamenti, l'Amazzone è per me come una Grimm in gonnella: mi ha fatto tornare in mente le fiabe, mi ha f

Incontri Ravvicinati

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Lo so, ormai scrivo solo post di auguri e sembro una cartoleria virtuale. Ma non solo non ho mai tempo di scrivere, soprattutto c'è troppa gente che compie gli anni ad Aprile. CìCì, dalle iniziali, altrimenti detta "La Dietrologa" (con la erre, ché Dietologa non sarebbe minimamente adatto a lei), il cui nome indiano è "Colei - che - porta - la - frangia - nei - secoli - dei - secoli", è mia amica da talmente tanti anni che ormai ho perso il conto. Perché la Dietrologa? Perché se c'è una qualche teoria cospirativa fantasiosa e impossibile da provare su un qualunque avvenimento (il complotto dietro all'attacco alle Torri Gemelle, gli angeli custodi di Rosemary Altea, le perfide multinazionali che bloccano il progresso dell'umanità, la morte di Paul McCartney, Roswell e l'area 51, insomma, le teorie su cui Roberto Giacobbo ha basato la propria carriera), sicuramente lei la conosce e la appoggia, o è per lo meno possibilista in merito. Il nom