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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

Signs - parte 2

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Dal film "Signs", non è roba mia. Ho già parlato altrove dei segni e della mia attenzione verso i piccoli suggerimenti che il Fato cerca di farmi pervenire. Potrei lanciarmi in una lunga disquisizione su fato e libero arbitrio, sulla possibilità che esista veramente un piano superiore (nel senso di "programma elaborato da un'Entità a noi superiore", non "il piano di sopra" di un edificio, quello dove si mettono a trapanare e martellare all'alba durante il week-end, per capirci), sulla eventuale bontà di tale piano, o viceversa, sulla totale casualità dei fatti dell'esistenza. Ma non lo farò per tre motivi. Il primo è che non ho ancora preso una decisione definitiva a riguardo; il secondo è che, obiettivamente, non gliene può fregare di meno a nessuno della mia opinione in materia di destino e Provvidenza; il terzo è che Roberto Giacobbo certamente avrà una teoria in cui c'entrano i Templari, che spiega queste "coincidenze".

Drammatiche scoperte

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Avrei dovuto capirlo prima, ma la mia mente si rifiutava di elaborare l'informazione. Avrei dovuto capire che il ritorno in auge degli Swatch e degli Hip Hop, dei leggings (che una volta si chiamavano fuseaux), dei jeans a sigaretta, delle magliette con le scritte, delle felpe, dei vestitini stretch, dei bracciali slap, e di tutta l'altra paccottiglia, erano il preludio al ritorno degli anni '80. Nella moda, purtroppo, mica nell'economia che andava alla grande, come ci insegnano capolavori della cinematografia quali "Una donna in carriera" e "Il segreto del mio successo". Non so - e non credo di voler sapere - come sia potuto succedere. Forse gli stilisti hanno finito le idee; o forse la gente ha finito i soldi e il buon gusto e ha tirato fuori dagli armadi della mamma delle cose che per lungo tempo sono rimaste lì sepolte, con gran sollievo di tutti; o forse è un fisiologico ricorso storico, al che mi domando: ma non erano meglio gli anni '3

Mi lamento peggio di un uomo

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Pazzesco come ultimamente, quando mi trovo davanti alla pagina bianca, mi si sbianchi del tutto anche il cervello. Per quanto uno cerchi di raccogliere le idee per scrivere dei post non dico meravigliosi, ma almeno leggibili, almeno moderatamente divertenti, non capisco come mai ma mi si cancella tutto. Potrei andare con ordine. Come da ultimo post , mi sono ammalata (sto forse diventando un po' troppo autoreferenziale? E forse si vede che mi piacciono i cartoni animati alla mia veneranda età?). Comunque, mi sono presa l'influenza, niente di drammatico, una banale influenza, ma con tanto di febbre a 38 e assunzione di tachipirina alle 4 di notte. Reazione della Dottoressa Coscienza: "No, ma Fuzzi (mi chiama Fuzzi, che ci posso fare...), qui bisogna fare qualcosa per il tuo sistema immunitario, non è possibile che ne hai sempre una." Reazione di Mamma: "Mica andrai in ufficio domani, eh? Anzi, ora ti faccio dare fino a lunedì incluso dalla dottoressa"

Mettete della clorfenamina nei vostri cannoni

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ATTENZIONE: Questo post contiene pubblicità occulta . Sono malata. Ho il raffreddore. E sarei stata a casa volentieri se non fossi sola in ufficio. Di nuovo. Praticamente appena il mio collega si allontana dal patrio suolo, io mi ammalo. Per tutto il resto del tempo sto un fiore, non c'è verso di potersi prendere un giorno di malattia. In più il mio pacco contenente il nuovo libro di Murakami non è ancora arrivato, e per giunta non sono io la fortunata vincitrice del Paccozzo del Mistero. In questo mare di sfiga il video di Tegamini mi ha fatto fare un sacco di tossicchianti risate, e confesso che nemmeno il vincere il Manuale di zoologia fantastica di Borges può competere con la gioia di vedere il cerchietto piumato indossato solo in mio onore. Ecco, il video di cui sopra è stato un raggio di sole in una giornata altrimenti resa insopportabile dal naso che cola e dal bruciore che ogni respiro mi procura a tutto l'apparato respiratorio. Non ho nemmeno fumato la sigaret

Cose che ho imparato di recente

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Non intendo parlare della mia città che ha nuovamente rischiato di finire a mollo, né mi interrogherò sul perché continuino a dare permessi per costruire a 20 metri da fiumi tendenti all'esondazione.  Capisco che ci fossero importanti interessi economici, ma lasciare che un centro commerciale, una caserma dei Vigili del Fuoco, e un nuovo quartiere (disegnato da un architetto con evidenti problemi di gastrite) vengano costruiti a poche centinaia di metri dal fiume forse forse potrebbe essere rischioso. Voglio dire, in provincia c'è un paese che si chiama Alluvioni Cambiò. Non so, questo nome non vi suggerisce nulla? Si dice che sbagliando si impara, ma è evidente che alcune persone non imparano mai dai propri errori. Forse perché non c'è un sistema per prenderli e condannarli ai lavori forzati finché non implorano pietà e non si pentono delle proprie malefatte. Comunque, quel che più conta è che la vita è prodiga di insegnamenti, sapendoli cogliere. Personalmente, negli